Presentazione dei Classici italiani nella storia della critica (1954)

I classici italiani nella storia della critica, opera diretta da Walter Binni, 2 voll., Firenze, La Nuova Italia, 1954-1955, 19714.

Nel primo volume, Da Dante al Tasso: Dante Alighieri (Daniele Mattalia), Francesco Petrarca (Ettore Bonora), Giovanni Boccaccio (Giuseppe Petronio), Agnolo Poliziano (Bruno Maier), Lorenzo de’ Medici (Bruno Maier), Ludovico Ariosto (Raffaello Ramat), Niccolò Machiavelli (Cesare Federico Goffis), Francesco Guicciardini (Salvatore Rotta), Torquato Tasso (Claudio Varese).

Nel secondo volume, Da Galileo a D’Annunzio: Giambattista Vico (Paolo Rossi), Pietro Metastasio (Sergio Romagnoli), Carlo Goldoni (Filippo Zampieri), Giuseppe Parini (Lanfranco Caretti), Vittorio Alfieri (Carmelo Cappuccio), Vincenzo Monti (Lorenzo Fontana), Ugo Foscolo (Walter Binni), Giacomo Leopardi (Emilio Bigi), Alessandro Manzoni (Mario Sansone), Francesco De Sanctis (Sergio Romagnoli), Giosuè Carducci (Enrico Alpino), Giovanni Verga (Giorgio Santangelo), Giovanni Pascoli (Sergio Antonielli), Gabriele D’Annunzio (Sergio Antonielli).

Un terzo volume, Da Fogazzaro a Moravia, a cura di Enrico Ghidetti, Giulio Ferroni, Silvano Del Missier, Isabella Gherarducci Ghidetti, Vittorio Stella, Giuliano Manacorda, Giorgio Luti, Gennaro Savarese, Riccardo Scrivano, Gianni Venturi, Franco Fortini, sarà pubblicato dalla stessa casa editrice nel 1977, comprendendo: Antonio Fogazzaro (Enrico Ghidetti), Luigi Pirandello (Giulio Ferroni), Italo Svevo (Silvano Del Missier), Gozzano e i crepuscolari (Enrico Ghidetti), Marinetti e il futurismo (Isabella Gherarducci Ghidetti), Benedetto Croce (Vittorio Stella), Antonio Gramsci (Giuliano Manacorda), Giuseppe Ungaretti (Giorgio Luti), Umberto Saba (Gennaro Savarese), Eugenio Montale (Riccardo Scrivano), Cesare Pavese (Gianni Venturi), Elio Vittorini (Franco Fortini), Carlo Emilio Gadda (Riccardo Scrivano), Alberto Moravia (Giuliano Manacorda).

Nell’Avvertenza al terzo volume, Binni indica i criteri di una ristrutturazione e di un ampliamento dell’intera opera «in un numero maggiore di volumi, sempre collegati fra loro, ma piú scanditi per epoche: il che permetterebbe anche di includere altri autori sia per quanto riguarda i secoli precedenti, sia per quanto riguarda il Novecento», ma l’idea progettuale non avrà uno sviluppo editoriale.

PRESENTAZIONE DE «I CLASSICI ITALIANI NELLA STORIA DELLA CRITICA»

È viva da tempo, nel campo degli studi di letteratura italiana, la richiesta di un’opera che raccolga organicamente monografie di storia della critica dei maggiori scrittori italiani, corrispondente all’esigenza, presente nella storiografia storicistica, di una conoscenza sicura del problema critico degli autori studiati, della vita che l’opera d’arte, la personalità poetica hanno vissuto nella interpretazione delle varie fasi del gusto e della critica.

Già il De Sanctis, nella lezione introduttiva al corso leopardiano del 1876, faceva sua l’istanza del metodo storico tedesco di un sicuro possesso, preliminare ad ogni nuovo studio, della «letteratura dell’autore», e scriveva: «Chi vuol fare una critica, non solo deve avere una base di fatto, ma conoscere anche quella che si dice la letteratura di uno scrittore. In Germania si dice “Letteratura dantesca”, “Letteratura di Goethe”, e intendono la raccolta di tutte le opinioni intorno a questi scrittori. Nessuno, in Germania, si mette a trattare una materia senza la piena cognizione di tutto quello che s’è scritto e pensato sulla materia; altrimenti i lavori sarebbero sempre un tornare da capo, il mondo starebbe sempre ad Adamo. Un lavoro è la elaborazione della materia, a pigliarla dal punto fino al quale era stata elaborata prima». E, con maggiore coscienza storicistica, il Croce, nei Problemi di estetica, tracciava un rapido schema della storia della critica ariostesca «come esempio di quelle trattazioni monografiche, che non rientrerebbero nel disegno di un libro, avente a soggetto la storia della critica letteraria in generale» e ribadiva il criterio secondo cui «ogni nuovo indagatore prende le mosse dalla precedente storia dell’indagine che egli conduce, per non rifare il già fatto ed evitare gli errori nei quali altri già cadde» e secondo cui, accanto ad una storia della critica generale «come storia dell’estetica, lumeggiata piú vivamente nel lato pel quale ha attinenza coi singoli scrittori e le singole opere letterarie», sarebbero state augurabili trattazioni particolari «dei risultati critici raggiunti nei vari campi» e a proposito dei vari autori.

La critica attuale, nelle sue sostanziali condizioni storicistiche, realizza da tempo nei singoli saggi critici, in maniera piú o meno esplicita, tale esigenza di consapevolezza del problema critico in cui il nuovo studio viene ad inserirsi, e sempre piú rara è l’indagine in cui l’essenziale dialogo del critico con un suo autore non implichi una sua piú complessa discussione con i giudizi esistenti circa gli aspetti che dell’autore sono stati rilevati nel lavoro che l’ha preceduto, sia pure per negarli o superarli nella propria nuova lettura. E se è evidente che ogni storia del problema critico di un autore sfugge ad una sistemazione definitiva essendo essa stessa soggetta alla prospettiva critica con cui viene riveduta nelle condizioni del gusto, dell’estetica, delle personali posizioni metodiche, e che d’altra parte ogni storia della critica implica nel suo estensore una personale visione dell’autore studiato attraverso i suoi critici precedenti, sta di fatto che sempre piú negli ultimi anni si è affermato il bisogno di opere particolari che permettano, in sede tecnica e piú vastamente culturale, una sicura conoscenza della spiegata storia della critica dei vari autori. Diciamo storia della critica e non piú «letteratura» o «storia della fortuna» di un autore nelle varie epoche (che è poi in termini moderni una storia del gusto e della critica per spaccato), ché la coscienza storica contemporanea richiede, al di là della pura informazione di «bibliografia ragionata» e della «storia della fortuna», la organica presentazione di un problema critico, secondo un ritmo non semplicemente espositivo, ma storico-critico, capace di rendere evidente il processo del lavoro sviluppatosi intorno ad un autore dentro le giustificazioni del variare del gusto e negli approfondimenti interpretativi piú validi, nella discussione che si è svolta intorno ad un’opera d’arte e che successivamente ne ha rilevato aspetti e valori.

A queste esigenze fondamentali si ispira l’opera che «La Nuova Italia» pubblicherà, in due volumi, entro il corrente anno e che, affidata a diversi studiosi, ma costruita secondo criteri essenzialmente uniformi, vuol essere uno strumento culturale preciso ed utile.

Nei due volumi il lettore troverà una rapida ed esauriente sintesi storica del problema critico dei maggiori scrittori della nostra letteratura, scelti non solo per il loro intrinseco valore ma anche per il problema di cultura letteraria che essi rappresentano. E nelle note abbondanti e nelle essenziali bibliografie troverà un’adeguata informazione sui problemi del testo, dei commenti, del lavoro erudito, mentre accurati indici dei nomi gli permetteranno di ricostruire in maniera piú generale una visione delle fasi della critica e della operosità e incisività dei critici nella concretezza dei singoli problemi.

Genova, 5 aprile 1954